1 italiano su 2 rientra dalle vacanze con prodotti tipici del territorio

1 italiano su 2 rientra dalle vacanze con prodotti tipici del territorio

Formaggi, salumi, vino, olio extravergine di oliva e pane è la top five dei prodotti tipici di un territorio che 1 italiano su 2 porta a casa al rientro dalle vacanze: ebbene sì cari amici se prima vi erano gadget come souvenir gondole, ventagli, t-shirt, cartoline, portachiavi e scartoffie da lasciar impolverare sugli scaffali delle librerie di casa (che comunque si classificano al secondo posto), oggi si da spazio alle prelibatezze tipiche del posto. È quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixè in occasione del controesodo segnato dal maltempo che ha spinto il rientro di 21,1 milioni gli italiani che hanno deciso di concedersi almeno un giorno di vacanza fuori casa nel mese di agosto dell’estate 2020, in calo dell’11% rispetto allo scorso anno.

Nell’estate dell’emergenza sanitaria accade così che appena il 17% degli italiani torni a mani vuote dalle ferie, anche se la pandemia spinge verso spese utili, con i prodotti tipici che vincono dunque su tutte le altre scelte. Dalla mozzarella di bufala in Campania al formaggio Asiago in Veneto, dal pecorino della Sardegna al prosciutto San Daniele nelle montagne del Friuli, dal vino Barolo del Piemonte alla Fontina in Valle d’Aosta, dal limoncello campano all’olio di oliva pugliese, dal vino di visciole marchigiano alla piadina romagnola, dal pane di Matera ai taralli dauni. Sono alcuni dei souvenir più richiesti dai turisti per portare un ricordo ‘appetitoso’ dei luoghi di vacanza e rendere meno doloroso il ritorno alla normalità.

Una tendenza che contribuisce al successo delle vacanze nel mese di settembre scelte quest’anno da 8,8 milioni di italiani che cercano il relax e la tranquillità ma vogliono anche approfittare dei risparmi possibili con l’arrivo della bassa stagione. Anche se il mare resta protagonista, a settembre si registra infatti a settembre un deciso aumento in percentuale del turismo legato alla natura in montagna, nei parchi e nelle campagne lungo percorsi enogastronomici. Tra gli svaghi preferiti infatti accanto ad arte, tradizione, relax e puro divertimento, la ricerca del cibo e il vino locali con ben il 92% delle produzioni tipiche nazionali che secondo l’indagine Coldiretti/Symbola nasce nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti. Senza dimenticare la possibilità di assistere alle tradizionali attività di settembre come la raccolta della frutta o il rito della vendemmia o avventurarsi nei boschi alla ricerca alla ricerca dei porcini, finferli e trombette in uno dei 24mila agriturismi presenti in Italia secondo Terranostra.

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