“Ma tu vulive ‘a pizza. ‘A pizza, ‘a pizza”… Giornata Mondiale della pizza

Rotonda, a tranci, a fette, sottile, alta, soffice, croccante, e a richiesta perfino senza glutine o integrale, è il cibo italiano per eccellenza di maggior successo. Il 17 gennaio si celebra la Giornata mondiale della pizza, una festa diffusa in tutti i continenti che non ha bisogno di spiegazioni perché esalta uno fra i prodotti gastronomici più semplici e gustosi, costituito da un impasto di farina, acqua e lievito, insaporito nella sua versione più classica da olio, pomodoro e mozzarella. Un piatto veloce, economico, succulento e relativamente facile da riprodurre che può essere sempre variato togliendo o aggiungendo gli ingredienti al condimento base. Una pietanza associata all’allegria e a momenti di felice convivialità che dietro alla sua apparente leggerezza nasconde una saggezza antica: la pizza vera va cotta nel forno a legna, deve essere bassa e avere i bordi alti come a Napoli.

Tutti i tipi di pizza

In Italia è l’unico tipo riconosciuto ufficialmente dal febbraio 2010 come specialità tradizionale garantita dell’Unione europea. Seguendo la tradizione si va dalle due varianti base: marinara e Margherita, diverse tra loro per condimento. Nella prima è costituito da pomodoro, aglio, origano e olio extravergine d’oliva; nella seconda da pomodoro, mozzarella DOP o IGP a cubetti, basilico e olio extravergine d’oliva. Una leggenda narra che i colori di questa ricetta siano stati ispirati alla bandiera italiana in onore alla regina Margherita di Savoia in visita a Napoli nel 1889. Sono ammissibili variazioni nella ricetta della Margherita, che al posto della classica mozzarella prevedono l’utilizzo della mozzarella di bufala campana o della provola affumicata che non tolgono spazio ad altre specialità entrate in tutti i menù: quattro stagioni, capricciosa, 4 formaggi, prosciutto, acciughe, parmigiana, funghi e vegetariana. C’è chi la chiede con i würstel, le patatine fritte o il tonno fino ad arrivare all’ananas o al kiwi. Ogni fantasia, aberrazione o trovata gourmet è ammessa pur di dare sfogo alla gioia di mangiare una pizza.

Quanta pizza mangiamo e chi la fa

Dai dati del settore agroalimentare del Cna, Confederazione Nazionale dell’artigianato, in Italia vengono sfornate 8 milioni di pizze al giorno grazie a 100 mila addetti, che raddoppiano nel fine settimana. Le attività che la somministrano sono le più svariate: 40 mila ristoranti – pizzeria,36 mila bar-pizzeria, 15 mila rosticcerie-pizzeria,14 mila pizzerie da asporto e 7 mila gastronomia-pizzeria, oltre a 14 mila panetterie che offrono anche la pizza tra i loro migliori prodotti. A livello regionale, è la Campania a farla da padrona in termini assoluti con il 16% delle attività, seguita nell’ordine da Sicilia (13%), Lazio (12%), Lombardia e Puglia (10%). L’arte del pizzaiolo napoletano è stata dichiarata nel 2017 patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO, un riconoscimento importante per uno dei prodotti alimentari più famosi della cucina italiana. Per questo la scelta del 17 gennaio come data per la Giornata mondiale della pizza è un omaggio alla tradizioni napoletana che celebra la ricorrenza di Sant’Antonio Abate, considerato protettore dei fornai e dei pizzaioli.

Pizza dall’Italia all’estero

La pizza ha origini italiane, ma negli Stati Uniti e in particolare a Chcago ci sono pizzerie che in apparenza ne rivendicano il primato. Non è un caso che proprio oltreoceano il 9 febbraio si festeggi il National Pizza Day. La pizza sottile italiana a Chicago veniva considerata più un aperitivo che un pasto completo. Così hanno utilizzato le padelle profonde Tex-Mex e dopo averle ricoperte di pasta per la pizza le hanno poi riempite con tutti gli ingredienti che avevano a disposizione: pomodoro, formaggio, salsiccia, cucinandoli per circa un’ora. Erano gli anni della depressione economica prima della Seconda Guerra Mondiale e questo tipo di pizza, la deep dish era un pasto economico e sostanzioso. Una pizza in grado di sfamare e nutrire un’intera famiglia era l’ideale. La vera pizza resta però quella italiana e per questo la giornata del 17 gennaio ha senza dubbio un senso.

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