Per molti italiani settembre è mese di vacanza ed è particolarmente apprezzato come meta di relax e natura da trascorrere negli negli agriturismi per approfittare dell’ultimo scampolo dell’estate e tornare in forma alla routine quotidiana. In questo mese si registra un deciso aumento in percentuale del turismo ambientale in montagna, nei parchi e nelle campagne rispetto alle mete tradizionali, anche se il mare resta il più gettonato. Rispetto allo scorso anno, Terranostra stima un calo del 10% delle presenze degli agriturismi per effetto dell’assenza degli ospiti stranieri che in alcune regioni raggiungevano anche oltre la metà delle presenze estive.
A far scegliere le strutture agrituristiche è certamente l’opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti, ma nelle aziende agricole sono sempre più spesso offerti programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking ma non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici ma anche corsi di cucina o di orticoltura. Senza dimenticare la possibilità di assistere alle tradizionali attività di settembre come la raccolta della frutta o il rito della vendemmia o avventurarsi nei boschi alla ricerca alla ricerca dei porcini, finferli e trombette grazie alla presenza di 24mila agriturismi sul territorio nazionale che vengono scelti sempre più spesso attraverso siti online.
Tra gli 8,8 milioni di italiani che hanno scelto di andare in vacanza nel mese di settembre secondo Coldiretti/Ixè, si registra infatti un interessante protagonismo dei centri minori spinto dagli effetti della pandemia che ha portato alla riscoperta nell’estate 2020 del turismo di prossimità che rende più facile anche il rispetto del distanziamento. Una opportunità resa possibile in Italia dalla diffusione capillare dei piccoli comuni con la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale ed enogastronomico senza eguali. In Italia i centri sotto i 5mila abitanti sono, infatti, 5.498, quasi il 70% del totale, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.
Tra gli svaghi preferiti infatti accanto ad arte, tradizione, relax e puro divertimento, la ricerca del cibo e il vino locali è diventata il vero valore aggiunto delle vacanze Made in Italy nel 2020 con ben il 92% delle produzioni tipiche nazionali che secondo l’indagine Coldiretti/Symbola nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti.
L’Italia è leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico grazie al primato dell’agricoltura più green d’Europa con 305 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie.
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