Con l’arrivo del freddo siamo soliti avvolgerci in un caldo plaid, stenderci sul divano, guardare un bel fiml e sorseggiare una fummeggiante tazza di qualche buon infuso,noto come karkadè, perché ci riscalda di inverno e d’estate, ghiacciato, ci disseta. Il karkadè (o carcadè) è una bevanda ottenuta attraverso un processo di essiccamento delle infiorescenze dell’arbusto Hibiscus sabdariffa. Con i fiori di ibisco si può realizzare un gustoso infuso dalla colorazione rosso scarlatta e dall’inconfondibile gusto amarognolo. È conosciuto anche con i nomi di rosella, sorrel, tè rosso d’abissinia e acetosa giamaicana. L’infuso di rosella è rinomato in tutto il mondo ed è di facile preparazione; difatti il procedimento è simile a quello richiesto per preparare il classico tè. Inoltre, la bevanda può essere assunta sia fredda che calda e si tinge di un particolare rosso vivace dal sapore tipicamente acidulo, che ricorda la crostata di mirtilli. Oltre ad essere un infuso dissetante e rinfrescante (d’estate è particolarmemte utilizzata come bevanda ghiacciata), si riconoscono alla bevanda interessanti proprietà terapeutiche: gli estratti a base di hibiscus sabdariffa sono in grado di contrastare efficacemente l’azione negativa esercitata dai radicali liberi sull’organismo. Pertanto la tisana al karkadè può essere assunta per prevenire l’insorgenza di disturbi causati dall’accumulo dello stress ossidativo.
I principi attivi presenti nella pianta riescono ad incrementare il numero degli enzimi antiossidanti e contestualmente ridurre gli effetti nocivi dei radicali liberi del 92%. L’effetto antiossidante è imputabile alle antocianine e all’acido protocatechico (un acido fenolico) che rientrano tra le costituenti chimiche del karkadè.
L’ipertensione, oltre ad indebolire il cuore, può promuovere lo sviluppo di malattie cardiache severe.
Studi rivelano che l’assunzione costante di preparati a base di hibiscus sabdariffa riesce a ridurre efficacemente la pressione sanguigna, sia diastolica che sistolica. Inoltre, persone affette da ipertensione hanno sperimentato un‘effettiva riduzione della pressione sanguigna dopo sei settimane di un trattamento a base di karkadè. La diminuzione sistolica e diastolica è stata registrata, rispettivamente, in 7,58 mmHg e in 3,53 mmHg.
Gli effetti ipotensivi si sono dimostrati efficaci nel trattamento dell’ipertensione essenziale moderata, tale azione è dovuta all’inibizione dell’enzima di conversione dell’angiotensina. La proprietà ipotensiva è stata attribuita alla presenza dei flavoni nell’estratto di karkadè. Il rimedio non dev’essere assunto in concomitanza con l’assunzione di idroclorotiazide: un farmaco che rientra nella classe dei diuretici tiazidici, impiegato nel trattamento dell’ipertensione.