Azienda vinicola Vozzi Vini: nella terra degli enotri

In Xecom Food ci impegniamo per scoprire produttori sempre più attenti agli ingredienti, alla salute e ai sapori. Sicurezza alimentare e materie prime di alta qualità sono i pilastri con cui basiamo la scelta dei nostri suppliers. In questa rubrica ci occupiamo di conoscere vis-à-vis ciascun supplier per meglio capire le origini della sua azienda, ciò che produce al fine di rendere partecipi i nostri buyers della genuinità e dell’alta qualità con cui sono fatti i prodotti che acquistano sul nostro sito.

Abbiamo intervistato Antonio Vozzi, titolare dell’azienda vinicola Vozzi Vini tramandata dai genitori imprenditori. Situata a Chiaromonte, le aree ricadono nel territorio abitato da genti di stirpe enotria; qui la coltivazione della vite e la produzione del vino risalgono a epoche assai remote. Furono i coloni greci a battezzare la Basilicata, Enotria, cioè “terra del vino”. Ed è proprio dalle antiche origini nonché da un antico reperto, che nasce il Kouros, vino pieno ed equilibrato che qui trova il suo habitat ideale

Come e quando nasce l’Azienda Vinicola Vozzi Vini?

L’azienda vinicola Vozzi è stata fondata negli Anni Quaranta a Chiaromonte, comune situato nella provincia di Potenza, dal capostipite Pasquale Vozzi. Nasce principalmente come azienda agricola con la coltivazione della vite da cui sono stati impiantati i vigneti Sangiovese e Merlot dalle cui uve produciamo il Kouros.

L’azienda si trova a Chiaromonte, in Basilicata, in pieno territorio del Parco Nazionale del Pollino. Può parlarci della coltivazione della vite da queste parti, come avviene?

La coltivazione avviene con il sistema tradizionale utilizzando comunque metodi moderni e biologici (come la meccanizzazione delle lavorazioni). Da considerare che il territorio è fortemente vocato alla viticoltura. Le aree interne delle Valli dell’Agri e del Sinni ricadono nel territorio abitato da genti di stirpe enotria. Qui la coltivazione della vite e la produzione del vino risalgono a epoche assai remote. Furono i coloni greci a battezzare la Basilicata, Enotria, cioè “terra del vino”, perché celebre per la qualità delle sue uve e dei suoi vini, offerti persino come premio ai vincitori delle Olimpiadi nell’antica Grecia. Il nome stesso di quell’antico territorio, Enotria appunto, deriva del greco oinos che significa vino, e dai reperti archeologici rinvenuti nel comune si capisce l’importanza attribuita, nell’antichità, alla bevanda sacra a Dioniso e al rituale del “bere insieme” (symposion). Negli scavi archeologici dell’acropoli di Chiaromonte sono stati ritrovati degli strumenti bronzei necessari per la preparazione del vino (mestolo, colino, grattugia), legati all’aromatizzazione e al filtraggio della bevanda, oltre a numerosi vasi di uso comune.

Possiamo considerare tutti i vini benefici allo stesso modo oppure ci sono delle differenze? Oltre, ovviamente, alla tipologia di vino da prendere in considerazione, come ad esempio il processo di produzione?

Non tutti i vini hanno le stesse qualità, molto dipende dal tipo di terreno e dal metodo di coltivazione, ad esempio il nostro terreno è prevalentemente argilloso e pertanto conferisce molte qualità organolettiche e alcoliche di pregio al vino. L’altro elemento è la coltivazione: minore quantità per quanta equivale a maggiore qualità.

A proposito di tipologia di vino ci parli del Kouros I.G.P., vino pieno ed equilibrato. Ci sveli qualcosa in più.

Certo volentieri. Come ho accennato all’inizio della mia intervista, il Kouros, è un taglio Sangiovese e Merlot, vitigni presenti nel disciplinare I.G.P. Basilicata. All’esame visivo il vino si presenta di un colore rosso rubino, di buona trasparenza, con riflessi granati. L’origine del nome risale a un reperto antico simbolo del Comune rappresentato dal Kouros, una statua di bronzo raffigurante un’immagine di figura maschile nel fiore della giovinezza che incarna l’ideale di perfezione dell’aristocrazia greca, dell’eccellenza morale e intellettuale congiunta alla prestanza fisica. Questo vino si vuole ispirare al simbolo che più rappresenta le nostre origini, i nostri ideali; la nostra azienda che è esposta a sud-sud-est, con i suoi terreni argillosi, soleggiati e ventilati di origine arenaria, aridi e ricchi di minerali bene si presta alla coltivazione della vite. All’esame olfattivo si apre con note fruttate, di frutti a bacca rossa e nera prugna, mirtillo e mora, così come da spiccate note floreali di violetta; in seconda battuta compaiono i sentori di ciliegia (marasche o amarene), tamarindo, ma anche lamponi e altri piccoli frutti di bosco. Al palato presenta apprezzabile acidità e contenuto in tannini, la persistenza è in generale molto buona, con ricordi soprattutto di frutta rossa quale amarena, prugna e mirtillo. Sensazioni speziate pepe, chiodi di garofano in chiusura.

Noi siamo soliti chiederlo. Spedite anche fuori dai confini italiani? E, se sì, in quale Paese straniero?

Sì certo spediamo all’estero: Germania, Belgio e Svizzera.

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